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La storia del giorno: la serie A arriva via telefono

Il 23 giugno 1968 il Pisa conquista la sua prima promozione nella serie A girone unico.

Un successo arrivato all’ultima giornata proprio quando i nerazzurri osservavano il turno di riposo. Una promozione arrivata contro i pronostici della vigilia ma strameritata.  Figlia delle scelte giuste del presidente Giuseppe Donati, della lungimiranza dell’allenatore Renato Lucchi e di un gruppo che ha reso al massimo prendendosi anche qualche rivincita. A cominciare da Sandro Joan che dopo esser stato bocciato da Nils Liedholm al Verona segnerà una tripletta alla sua ex squadra e al suo ex allenatore nella vittoria per 3-1 all’Arena.

Il Pisa arriva all’ultima giornata con il fiato sospeso. Una settimana prima la squadra aveva perso per 1-0 a Venezia ed era quindi costretta ad aspettare i risultati delle rivali nella domenica decisiva. Senza contare la delusione per i tanti tifosi presenti in laguna. A Venezia c’è stata una mobilitazione senza precedenti: 6 treni speciali, 50 pullman e code interminabili di auto. La società partecipò attivamente alla realizzazione della trasferta. Mai prima di allora si erano viste tante bandiere in trasferta.

Bandiere che sono in attesa di esser sventolate. Il 23 giugno tutta Pisa è incollata alla radio, anzi al telefono delle redazioni dei giornali per sapere i risultati delle squadre in corsa con i nerazzurri. Il Palermo è già in A, mentre Pisa, Verona e Bari lottano per gli altri due posti.  I nerazzurri per festeggiare devono sperare che una tra Verona e Bari non vada oltre il pareggio. I gialloblu giocano sul neutro di Ferrara con il Padova e il Bari va a Perugia contro una squadra alla ricerca di punti salvezza. A fine primo tempo il Verona ha ormai archiviato la pratica, mentre il Bari va sotto al Santa Giuliana.

Nella ripresa Galletti pareggia per i “galletti” e Pisa torna a trattenere il fiato. Alle 18,47 di quel caldo pomeriggio d’inizio estate Pisa può esplodere di gioia. Il Pisa è in A con Palermo e  Verona.  Da Largo Ciro Menotti, dove tanti tifosi si erano radunati sotto la sede de La Nazione, fino ai lungarni Pisa può gridare a tutti di avercela fatta. E’ il ritorno in A dopo 42 anni, la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, la prima nei campionati a girone unico.

Merito di un gruppo ben costruito dalla dirigenza  e dalle sapienti mani del tecnico Lucchi, bravo a saper navigare anche nel mare in tempesta. Un centrocampo tecnico e fisico, una difesa che ha subito appena 32 gol  composta da giocatori di classe, su tutti Gonfiantini, e un tridente esplosivo con  Piaceri, Joan e Manservisi. I tre realizzano rispettivamente 14, 13 e 12 gol. Praticamente tre quarti dei 48 gol totali che fanno del Pisa il secondo attacco del torneo. Tutti quei protagonisti meritano una menzione e un grazie, anche a chi ha giocato meno: Annibale, Badiani, Barontini, Breviglieri, Cervetto, Federici, Gasparroni, Gonfiantini, Guglielmoni, Joan, Manservisi, Mascalaito, Massari, Piaceri, Ripari, Romanini.

 

 

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