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Nerazzurri: può essere l’anno del riscatto per Matteo Tramoni

Matteo Tramoni

E’ stato l’investimento più importante della passata stagione ma le cose non sono andate nel modo sperato. Questo può essere il suo anno

Matteo Tramoni era arrivato a Pisa, assieme al fratello Lisandru, quando il campionato 2022-2023 era già iniziato e non è riuscito a far vedere quei numeri messi in mostra a Brescia. Il Pisa lo ha pagato 4 milioni di euro dal Cagliari e gli ha fatto un contratto, come al fratello, fino al 2026. Il Pisa crede ancora in lui e questa stagione può essere quella del riscatto per lui. Magari grazie proprio ad un allenatore giovane come Alberto Aquilani.

Tramoni, classe 2000, resta uno dei talenti più interessanti della B. Non a caso a Brescia ha giocato titolare sia con Pippo Inzaghi che con Eugenio Corini mettendo insieme 42 presenze con 8 gol e tre assist in partite ufficiali. Doveva essere il botto del mercato e il giocatore non può essersi perso per strada all’improvviso. I numeri a Pisa non sono del tutto negativi ma la sua stagione va saputa leggere. Per lui 32 presenze, 5 gol e 3 aassist. Però i minuti giocati sono 1.373. Meno della metà di quelli giocati nel Brescia, squadra in cui era in prestito dal Cagliari, nel 2021-2022. Addirittura 2.993.

Difficile dire cosa non sia andato ma Tramoni ha mostrato il suo talento solo a sprazzi sia con Rolando Maran che con Luca D’Angelo. Il tecnico trentino ha cercato di inserirlo gradualmente e lo ha fatto giocare titolare con Reggina e Venezia. In laguna, nell’1-1 che costa la panchina a Maran,  Tramoni ha corso tanto senza però mai essere nel vivo dell’azione. Con D’Angelo le cose sembrano cambiare dalla partita di Palermo. Ingresso in campo con assist per Gliozzi e gol da cineteca che vale il 3-3 in rimonta da 3-1. E il primo gol in nerazzurro.

La svolta definitiva sembra arrivare con la prestazione con la Ternana, primo gol all’Arena, e tante giocate di qualità nell’uno contro uno. Non riesce però a trovare una continuità nel minutaggio. All’andata parte dal primo minuto in otto occasioni ( sei con D’Angelo). Anche al ritorno parte titolare solo in sei occasioni. Tre  nelle prime cinque giornate. Segna a Como, finisce 2-2, e chiude con un nel destro a girare la gara con il Benevento, 2-0, segnando sotto la Nord. Per lui però da febbraio, vittoria per 2-0 a Reggio Calabria,  a maggio la maglia da titolare è una chimera.

Ad Ascoli non sfrutta la chance in un Pisa rimaneggiato. Gioca male ma non è giusto dare tutte le colpe a lui nonostante le aspettative. Tutta la squadra si è smarrita nelle ultime otto gare. Parte titolare anche a Brescia e con la Spal dove segna l’ultimo, inutile, gol della stagione che serve solo a mandare in archivio una sconfitta per 2-1 con una squadra già retrocessa in C. Prende i fischi come tutti ma adesso può riscattarsi. Il talento non gli manca e magari nel 4-3-3, stesso modulo utilizzato da Inzaghi a Brescia, ha già dimostrato di potersi esaltare come esterno sinistro d’attacco. Il futuro può essere ancora suo. E del Pisa che ha investito su di lui.

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