Un centrocampista che probabilmente non ha bisogno di presentazioni ma che ha numeri ed esperienza che parlano per lui.
Cinquantasei come le presenze di Veloso nella nazionale del Portogallo.
Dieci come gli anni passati allo Sporting Lisbona, dal 2000 al 2010 con una stagione in prestito al Olivais e Moscavide, dove vince un campionato Primavera, due coppe e due supercoppe del Portogallo. Allenatore di riferimento è Paulo Bento che prima lo allena nelle giovanili e poi lo lancia in prima squadra allo Sporting.
Sette come il numero di maglia del suo compagno di squadra più famoso, ovvero Cristiano Ronaldo. Veloso ha giocato con CR7 sia nello Sporting Lisbona sia in Nazionale. Sette è anche il numero di gol segnati in Europa League da Veloso, tutti con la maglia della Dinamo Kiev, e anche il reccord di reti in una singola stagione nel 2006-2007 con l’Olivais de Moscavide nella B Portoghese.
Due come i gol segnati con la maglia del Genoa nella prima esperienza in rossoblu dal 2010 al 2012. Due sono anche i campionati vinti in Ucraina e due sono anche le coppe nazionali conquistate con la Dinamo Kiev. Due è anche il numero di maglia del padre Antonio Veloso. Miguel è infatti figlio d’arte visto che Antonio è stato difensore del Benfica e della nazionale portoghese negli anni Ottanta e primi Novanta.
Quattro come gli anni passati alla Dinamo Kiev che nel 2012 gli dà la possibilità di giocare in pianta stabile nelle coppe europee. Quattro è anche il suo numero di maglia.
Ventinove come il numero di presenze in Champions League con la maglia della squadra Ucraina. Il primo dei due gol in Champions arriva proprio all’esordio nella gara persa per 4-1 al Parco dei Principi contro il Psg. Ventinove è anche il numero di presenze in Europa League.
Cinque come le gare disputate da Veloso in una fase finale di un mondiale. Due, da subentrato, a Sudafrica 2010 e tre, da titolare, a Brasile 2014. Cinque sono anche le gare disputate da Veloso nell’unico europeo in Polania e Ucraina nel 2012. Dove la squadra lusitana viene eliminata in semifinale dalla Spagna ai calci di rigore. Le presenze agli europei diventano Sei con quella del 2008 contro la Svizzera.
Tre come le reti realizzate in nazionale. La prima il 14 ottobre 2009 nel 4-0 a Malta per le qualificazioni al mondiale 2010, la seconda nel 6-2 alla Bosnia nello spareggio per andare ad Euro 2012, infine la terza e ultima nella gara di qualificazione a Euro 2016 contro l’Albania ad Elbassan. Gol pesante perché vale l’1-0 decisivo. Quegli europei del 2016 in Francia saranno vinti proprio dal Portogallo ma Veloso non sarà tra i convocati. L’ultima partita con la maglia rossoverde è stata Serbia-Portogallo 1-2 , sempre qualificazioni europee, del 11 ottobre 2015.
Uno come il numero di gol nella seconda esperienza al Genoa dal 2016 al 2019. In quel periodo gioca altre 76 partite in A. Uno come l’anno di durata del contratto che ha appena firmato con il Pisa. Uno è anche il numero dell’unico trofeo alzato con la maglia del Portogallo: quello dell’europeo Under 17 nel 2003.
Novantanove come il numero di presenze con la maglia del Verona dal 2019 al giugno scorso. Con l’Hellas diventa subito capitano e segna cinque reti in serie A.
Ventidue come le presenze nell’ultima stagione con gli scaligeri dove il suo minutaggio è stato gestito con maggior cura anche a causa di qualche problema fisico nel corso della stagione. Veloso ha comunque pienamente recuperato anche da una lesione al polpaccio visto che è partito titolare nelle ultime due gare di campionato contro Empoli e Milan.
Duecentoquattordici il numero di presenze totali in serie A.
Otto come il numero di gol totali segnati nella massima serie.
Zero come i campionati di serie B disputati finora da Veloso. Il professore, questo il suo soprannome. infatti salirà in cattedra tra i cadetti per la prima volta in Italia. Benvenuto a Pisa Prof.
