Nel complesso quello visto in casa della Reggiana è stato un bel Pisa. Lo 0-0 finale dice che se fosse stato un incontro di boxe ai punti avrebbe vinto il Pisa
Ma è il calcio, bellezza. Parafrasando una famosa frase detta in un popolare film da Humprey Bogart. Per sessanta minuti però i nerazzurri hanno mandato in confusione la Reggiana con Aquilani che è stato davvero bravo a non dare punti di riferimento a Nesta. Cambiando spesso impostazione di gioco e sorprendendolo soprattutto con le cinque new entry rispetto all’undici di sabato scorso. sabato scorso. Se Barbieri e Arena sono già due titolari e hanno fatto la differenza, il primo sulla destra e il secondo nell’uno contro e risultando pericoloso al tiro, hanno sorpreso soprattutto gli inserimenti di Piccinini, per corsa e dinamismo, e di Jureskin che è stato bravo quanto meno a livello tattico. Cambiando più ruoli durante la partita.
Capitolo a parte lo merita Barberis che giocava la sua prima partita dopo quasi sei mesi ed è stato fondamentale a centrocampo. Se nel primo tempo Marin ha corso anche per lui nella ripresa l’ingresso ha dimostrato che questa squadra può giocare eccome con due play. La qualità della prima ora, soprattutto del primo quarto d’ora della ripresa, proprio dopo l’ingresso di Veloso, è stata davvero alta. Ritmo, corsa, velocità aggressività e idee chiare. E’ mancato solo il gol. Purtroppo un dettaglio che in questo gioco fa la differenza tra una grande vittoria e un buon pareggio.
Tatticamente la squadra è stata perfetta per sessanta minuti. Nel primo tempo difendeva inizialmente con il 3-5-2 e attaccava con il 4-3-2-1 che a tratti diventava un 4-3-3. Ma la squadra ha cambiato impostazione tre volte nel corso della partita mandando in tilt i meccanismi di Nesta. Ha lasciato il possesso palla alla Reggiana aggredendola e chiudendole tutte le linee di passaggio.
Ci sono state anche occasioni importanti ma la bravura di Bardi, soprattutto quando manda il tiro di Arena sulla traversa, in almeno tre occasioni e la poca freddezza dei nerazzurri in tante altre circostanze non ha permesso di sbloccare il risultato. Moreo fa un gran lavoro ed è un giocatore utile alla squadra. Però da punta centrale è andato al tiro solo una volta di testa. Troppo poco. Ma i passi avanti di tutta la squadra rispetto al successo con la FeralpiSalò sono davvero enormi sul piano della prestazione.
Oltre alla carenza sotto porta, cinque gol in sei partite, manca ancora la continuità a livello fisico. La squadra dopo l’ora di gioco è calata e anche ieri ha fatto a meno di un altro giocatore importante come Valoti a causa di un problemino in allenamento. E Aquilani ha preferito non rischiare. Con un gioco così dispendioso è altresì possibile andare in riserva in anticipo. La squadra però è stata brava a tenere bota concedendo poco a una Reggiana che nell’ultimo periodo aveva guadagnato metri ma che non riusciva a pungere con il nuovo entrato Pettinari che due palle buone le riceveva.
Bene la fase difensiva dei nerazzurri e i tre nuovi entrati nel finale. Toure, Mlakar e Vignato sono stati bravi ad adattarsi alla nuova situazione. Per la seconda gara di fila la squadra senza aver subito reti e Nicolas con una sola parata. Il brivido più grosso è arrivato quando Santoro aveva concesso un rigore per un mani in area di Piccinini. Che assolutamente non c’era. Il Var per fortuna ha saputo rimediare e l’arbitro ha cambiato decisione.
Insomma, da Reggio Emilia il Pisa torna con un punto e con la consapevolezza di aver fatto un passo in avanti per quanto riguarda quello che vuole Aquilani. E’ impossibile tenere l’avversario novanta minuti nella propria metà campo ma quando non ci riesci devi saperti adattare. Il Pisa sta imparando a farlo. Adesso servono i gol. Ernesto Torregrossa è quasi pronto.