Il Pisa sta diventando un po’ come quel gambero che fa un passo avanti e molti indietro. Doveva essere la partita che proiettava il Pisa in zona playoff ed invece è arrivata la terza sconfitta casalinga. Con due costanti: tutte e tre per 2-1 e tutte e tre con gol subiti dopo il novantesimo. In totale sono cinque ma quelli con Modena e CIttadella non hanno avuto un peso sul risultato finale. Ma fanno capire che la squadra soffre troppo nel finale. E non può essere solo sfortuna.
Certo quello con il Lecco è una partita diversa dalle altre ma non può bastare il 74% di possesso palla per considerarla una prestazione positiva. Il Pisa è mancato sotto tanti punti di vista. Su quello dell’attenzione, su quello della precisione, Vignato in avvio fallisce l’occasione che può cambiare la partita, su quello della velocità di esecuzione. Sulla corsa e anche sul fatto che quando l’inerzia sembrava spostarsi dalla parte dei nerazzurri non ne ha saputo approfittare. Dopo il gol capolavoro di Lisandru Tramoni, al 13′ della ripresa, c’era ancora una mezz’ora abbondante per poterla vincere.
La squadra ci ha provato ma va detto che il contropiede letale del Lecco al 51′ , confezionato da tutti giocatori entrati nella ripresa, break di Tenkorang, assist di Giudici e gol di Tordini, non è stato l’unico nella parte finale. Non basta stare costantemente nella trequarti avversaria bisogna anche saper pungere. E il Pisa non ha, per il momento, nel suo Dna il morso del Cobra.
Aquilani inizialmente aveva cambiato cinque interpreti rispetto alla gara di sabato scorso ma già a fine primo tempo ha dovuto rivedere i piani. L’arrembaggio iniziale è durato troppo poco e il Lecco ha preso coraggio trovando il gol con troppa facilità con il difensore Bianconi. La reazione c’è ma è scomposta. La squadra nel primo tempo funziona solo quando si accendono Esteves e Lisandru Tramoni. L’occasione più importante arriva quando si sgancia Beruatto e mete dentro per Moreo che non ne approfitta.
Leverbe, ammonito per un fallo su Novakovich, in difesa e Nagy nel mezzo fanno fatica. Nella ripresa Aquilani inserisce subito al loro posto Calabresi e Arena. le mosse sembrano giuste perché Calabresi da più solidità e si piazza sul centro nella difesa a tre permettendo a Canestrelli di andare su Novakovich che con lui ha più difficoltà a muoversi. Arena parte forte e da sprint alla squadra. Il pari bellissimo di Lisandru Tramoni è quasi un logico approdo. Probabilmente Aquilani in quel momento doveva fare i cambi che ha fatto dopo. Torregrossa e Valoti sono entrati a sette minuti dalla fine, Veloso addirittura nel recupero. La beffa è immeritata, il pari era più giusto, ma non cambia la sostanza.
I gol presi dopo il novantesimo non sono casuali. Così come non è casuale che nell’occasione del gol partita di Tordini ( nella foto) il Pisa ha perso diversi contrasti a centrocampo. Serve più concretezza e maggior senso di badare al sodo. Anche se è normale che contro una squadra che fino a ieri sera aveva fatto un solo punto provi a vincerla fino alla fine. Ma almeno non devi perderla. Per la classifica, per il morale, per il percorso di crescita.