Il 25 giugno 1989 i nerazzurri, già retrocessi in B, pareggiano 1-1 all’Arena con il Pescara che le farà compagnia tra i cadetti. Tra i protagonisti di quel Pisa c’è Giuseppe Incocciati ( Nella foto).
Una partita comunque ricca di occasioni che conclude una stagione lunghissima e molto difficile proprio nel giorno più atteso dalla città. Ovvero quello della sfida sul ponte di mezzo che negli anni Ottanta e novanta si disputava l’ultimo pomeriggio di giugno. Una sfida vinta per 4-2 da Mezzogiorno. E guarda caso proprio ieri sera si è disputato il Gioco del Ponte che si è chiuso con la vittoria alla bella per 4-3 di Tramontana.
Sarà il Gioco, sarà la splendida giornata di sole che aumenta la voglia di andare al mare, sarà lo scarso interesse di classifica ma l’Arena Garibaldi presenta enormi spazi vuoti. Spettatori 5.419, di cui 4.100 abbonati. Praticamente poco più di 1.300 paganti. Molti di questi da Pescara visto che gli abruzzesi si possono ancora salvare ma devono vincere e attendere buone notizie dagli altri campi. Lo 0-2 con il Milan di Arrigo Sacchi campione d’Europa, doppietta di Van Basten, ha sancito per il Pisa la retrocessione due settimane prima. Retrocessione che era già nell’aria dopo la sconfitta per 1-0 nello scontro diretto di Cesena. Si gioca soprattutto per salvare l’orgoglio
La gara si mete subito bene per il Pescara. Al 3′ Berlinghieri intercetta un tiro di Junior sugli sviluppi di un calcio d’angolo e batte Grudina da distanza ravvicinata con la difesa nerazzurra immobile. Il Pisa reagisce con veemenza e crea tante occasioni. Soprattutto con Lamberto Piovanelli che impegna Gatta su punizione. Nella ripresa il copione non cambia. Pisa a testa bassa all’attacco e Pescara in difesa. Nonostante Giovanni Galeone sia uno degli allenatori maggiormente votati all’attacco. Incocciati salta Gatta e si divora un gol a porta vuota, poi Piovanelli colpisce un clamoroso palo da pochi centimetri.
Il pareggio è nell’aria e lo segna Piovanelli al 67′ con un destro pieno di rabbia. Nel finale potrebbe segnare ancora il Pisa ma il tiro di Incocciati è respinto sulla linea da un difensore. Anche gli abruzzesi vanno vicini al gol con Ferretti e Gasperini ma finisce 1-1. Pescara e Pisa in B con Como, ultimo in classifica, e il Torino che perde per 3-1 a Lecce e retrocede dopo 29 anni. E’ la seconda retrocessione in B della storia granata.
Per il Pisa si chiude una stagione particolare. Vissuta tra mille difficoltà in campionato, appena sei vittorie e una sola in trasferta, ma con la soddisfazione di aver raggiunto la semifinale di Coppa Italia contro il Napoli di Diego Armando Maradona ( sconfitte per 2-0 in casa e per 1-0 a Napoli). Una stagione con tre allenatori che si sono alternati in panchina: Bruno Bolchi, Luca Giannini e Lamberto Giorgis.
E’ stato un campionato lunghissimo. Con l’inizio posticipato al 9 ottobre 1988 per le Olimpiadi di Seul e finito in estate. Quasi a ridosso della stagione successiva. Quella di Italia 90. E’ stato il primo campionato di A con tre stranieri. Il Pisa, salutato Carlos Dunga, affiancò all’inglese Paul Elliot, il talentuoso ma discontinuo olandese Mario Been e il belga Francis Severeyns. Per quest’ultimo zero gol in campionato e cinque in Coppa Italia. Una vera e propria delusione. Tra le note positive Giuseppe Incocciati, arrivato in autunno e andato in gol 7 volte in campionato e una in Coppa ai quarti con il Verona, che i giornali davano vicino alla Lazio.
Il presidentissimo Romeo Anconetani a fine partita dichiererà: “Calleri non mi ha mai offerto due miliardi e mezzo per Incocciati. Prendiamo un portiere e torniamo subito in A”. Detto, fatto. Arriva il portiere Luigi Simoni e con Luca Giannini in panchina e le conferme in attacco di Incocciati e Piovanelli, difeso a spada tratta da Anconetani dopo due anni difficili, la squadra centrerà l’obiettivo senza problemi. Grazie anche ai gol dei due attaccanti.