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Il momento dei nerazzurri: Il dopo Kolarov e la fiducia che merita Aquilani

Il Pisa prova a lasciarsi alle spalle il caso Kolarov e punta tutta sulla voglia e la determinazione del nuovo allenatore che è alla prima esperienza nel calcio dei grandi dopo gli ottimi risultati con la Primavera della Fiorentina.

Inutile girarci intorno. Non è stata sicuramente una bella partenza. Puntare su un direttore sportivo che il  3 giugno viene annunciato e poi il 9 luglio decide di rinunciare all’incarico non è certo un bel modo di iniziare la stagione per il Pisa. Il diesse è un ruolo chiave nel calcio per la costruzione della squadra ma anche per i rapporti con i giocatori e con l’allenatore. Kolarov  era stata una mossa a sorpresa e che destava comunque curiosità. Un grande ex calciatore appena uscito dai banchi di Coverciano e alla prima esperienza come direttore sportivo. Giuseppe e Giovanni Corrado hanno parlato ieri di rinuncia per motivi personali e professionali. “Si immaginava un lavoro diverso”, ha detto il presidente. Kolarov per il momento è in Serbia e non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.  Il fatto è che il Pisa si è presentato al raduno, e da domani in ritiro, senza una figura importante. “La cosa positiva è che ce lo ha detto adesso, almeno abbiamo il tempo per scegliere un nuovo diesse”, come spiega Giovanni Corrado. Un diesse che non sarà una scelta interna come Daniele Freggia.  Tutto sarà deciso a stretto giro di posta.

Intanto Alberto Aquilani domani partirà in ritiro con 37 giocatori. A Rovetta ci saranno anche alcuni ragazzi della Primavera  e dell’Under 17. Il primo obiettivo resta quello di sfoltire la rosa. La sfida che attende Aquilani è affascinante. Per prima cosa è chiamato, compito non semplice, a riportare entusiasmo dopo il finale della passata stagione. Due punti nelle ultime otto giornate e l’ultima vittoria arrivata il 19 marzo contro il Benevento. E ciao playoff. Ma questo è il passato. “Il Pisa è una squadra forte, azzeriamo tutto. Serve coraggio”. Il ritiro sarà fondamentale per valutare i giocatori più funzionali al progetto. A cominciare dagli esterni, come sottolineato da Aquilani. Malgrado la stima per De Zerbi il 4-3-3 non sarà un dogma. Stessa cosa per la costruzione dal basso.  Adesso ad Aquilani va costruito il nuovo Pisa. Con qualità, idee e magari una comunicazione migliore. A cominciare anche dalla quella degli infortuni. Spesso mancata negli ultimi anni.

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