Secondo le statistiche delle prime tre partite disputate dal Pisa il possesso palla non ha fatto la differenza per il risultato finale. Anche se vanno fatti dei distinguo perché ovviamente il calcio non è una scienza esatta
Nel debutto di Genova i nerazzurri hanno tenuto meno il pallino del gioco rispetto alla Sampdoria, 55 % a 45 % in favore dei blucerchiati, ma sono stati più concreti. Al di là del 2-0 finale la squadra di Alberto Aquilani ha centrato la porta in tre circostanze su otto tiri totali, mentre i blucerchiati hanno centrato lo specchio appena due volte su dodici tiri. Come aveva sottolineato a fine partita il tecnico nerazzurro la squadra ha fatto meglio in pressione che quando aveva il pallone tra i piedi. Proprio da una pressione sui portatori di palla è nato il primo gol segnato dallo sfortunato Matteo Tramoni. I blucerchiati sono stati precisi nell’81% dei casi nei passaggi, i nerazzurri si sono fermati al 75%.
Nel match dell’Arena contro il Parma i nerazzurri hanno decisamente aumentato il possesso palla, 60 % contro 40%, e la precisione nei passaggi, 87% contro 81%, ma alla fine il risultato ha sorriso ai gialloblù che si sono imposti per 2-1 con rete in extremis di Colak. La differenza l’ha fatta la mira al momento di concludere: su 16 tiri totali del Pisa appena 2 sono finiti nello specchio. E la rete è arrivata su calcio di rigore. Il Parma ha calciato solo 9 volte verso la porta ma in proporzione, con i suoi due tiri nello specchio, è stato decisamente più concreto dei nerazzurri.
A Modena il Pisa ha perso 2-0, giocando dalla mezz’ora in dieci uomini come con il Parma, tirando appena sei volte verso la porta. Due sole, sempre con Veloso nel primo tempo, le conclusioni nello specchio parate senza grossi affanni da Gagno. Anche in questo caso non è bastato un maggior possesso palla, 56 % contro 44 %, e una maggior precisione nei passaggi ( 83 % contro 81%). Sono su cui riflettere per cercare di dare maggior concretezza e ridurre la sterilità del possesso palla. Stavolta poi è stato il Pisa a subire gol in apertura dopo un recupero palla di Palumbo su Valoti. Il tempo per migliorare però c’è. E Aquilani lo sa bene.
Fonte dei dati: schede di Google alla fine di ogni partita.