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Tra ambizioni e dubbi: l’analisi sul centrocampo del Pisa

Quello mediano è il reparto dei nerazzurri che più ha fatto parlare di sè. Rivoluzionato dal mercato, sembra essere l’elemento di forza a disposizione di Aquilani

Il centrocampo rappresenta il fulcro centrale di una squadra. Il cervello pensante, a maggior ragione per una squadra che del pallone vuole tenere il controllo, come il Pisa 2023/24. La rivoluzione portata da Aquilani ha cambiato totalmente la modalità di lavoro del reparto mediano: mentre prima era molto il lavoro d’interdizione, con il pallone che spessa raggiungeva l’attacco direttamente dalla difesa, questa stagione sono tanti, tantissimi, i palloni che transitano e sono gestiti dal centrocampo.

IL MERCATO – La coppia Corrado-Stefanelli ha garantito all’allenatore e al suo staff un reparto di assoluto livello, uno dei più completi della categoria. Lo svincolato Miguel Veloso, i due ex Monza Barberis (arrivato anche lui da svincolato) e Valoti si sono andati ad aggiungere ai già presenti Marin, NagyPiccinini, Touré De Vitis (questi ultimi ancora alle prese con infortuni). Tra quantità, esperienza qualità, niente sembra mancare a questo reparto.

IL MODULO – In questo inizio di stagione il Pisa è sempre sceso in campo con il 4-2-3-1. Con Barberis mai avuto a disposizione, la coppia titolare sembra essere quella composta da Veloso Marin. Il portoghese, già protagnosta, ha da subito messo in mostra la sua esperienza e le sue capacità di regia, dimostrandosi in ottima forma (nelle prime tre partite ha saltato solo il secondo tempo di Modena). Il numero 8, alla sesta stagione in nerazzurro, è chiamato così a svolgere mansioni più difensive, mostrando comunque più confidenza con il pallone tra i piedi. A completare il trio c’è il vertice alto, nella linea dei trequartisti, ruolo che è occupato da Mattia Valoti. Un ruolo di fantasia in fase di possesso, ma con compiti importanti in fase di recupero, con l’ex Monza chiamato alla pressione sul vertice basso del centrocampo avversario.

Un’alternativa plausibile potrebbe essere quella del 4-3-3, con Veloso (o NagyBarberis) come vertice basso e ai suoi fianchi una mezzala di quantità, come Marin o Touré e una qualitativa (come Valoti). Più difficile, ma sempre plausibile, l’opzione del doppio-play, con due registi a impostare il gioco, oltre a una mezzala.

Tre giornate sono poche per giudicare, ma il centrocampo sembra essere il reparto che potrà elevare il Pisa, e le possibilità per farlo ci sono tutte.

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