Il leader e trascinatore del Pisa 2006-2007 è venuto a mancare proprio il 14 ottobre di tre anni fa
Ci sono giocatori ai quali basta anche una sola stagione per restare nel cuore dei tifosi. Fabrizio Ferrigno è stato non solo protagonista in campo ma autentico leader del gruppo. Nell’estate del 2006 il Pisa è reduce da una salvezza ai playout con la Massese. Il clima è teso. Il presidente Leonardo Covarelli e il diesse Gianluca Petrachi rivoluzionano la squadra che parte tra i fischi. Ci si affida all’esperienza di Piero Braglia per la panchina che chiama subito alcuni senatori del suo Catanzaro promosso in B pochi anni prima. Zattarin in difesa, De Simone in mediana, Biancone in attacco e lo stesso Ferrigno a smistare palloni e a cercare soluzioni imprevedibili.
Già dal ritiro di Pievepelago si capisce però che qualcosa è cambiato. La squadra forse non è la più forte di tutte ma sicuramente è la più compatta. Ferrigno a centrocampo è il collante tra i due reparti. Come si direbbe oggi sa fare le due fasi come pochi. Difende, lotta e segna pure otto gol. E’ il capocannoniere della squadra.
E’ suo il primo gol in campionato, dopo tre 0-0 di fila, che vale il successo sulla Lucchese con una geniale intuizione da lontano. Decisiva la punizione vincente a Cittadella che vale un successo pesantissimo dopo la sconfitta con la Cremonese che aveva fatto infuriare Braglia. Porta la sua firma anche il fondamentale gol del pareggio nel 2-2 in campionato con il Monza in pieno recupero.
Poi i playoff giocati, e vinti, con tre vertebre rotte e quel lungo dialogo con Braglia squalificato alla fine del primo tempo della finale di andata al Brianteo di Monza. Poi quel 17 giugno indimenticabile con la promozione in B dopo 13 anni di assenza. Sempre contro il Monza. La serie B e i saluti dopo solo un anno. Bellissimo e intenso. La chiusura della carriera a Catanzaro e l’inizio di una nuova da team manager a Perugia e poi da direttore sportivo a Messina.
Nel 2014 è a un passo da tornare al Pisa ma non se ne fa nulla. Nel 2015 passa al Catania , poi nel 2016-2017 vince il premio come miglior diesse della Lega Pro alla Paganese. Ferrigno purtroppo inizia a fare i conti con una terribile malattia e il 14 ottobre 2020 muore a soli 47 anni a Catania. Dove risiedeva da tempo. Lasciando un grande vuoto in chi lo ha conosciuto. E mai lo ha dimenticato.