Siamo giunti ormai alla vigilia di Pisa-Cittadella. Oltre alla sfida contro i veneti, questo rientro di campionato vedrà i nerazzurri un doppio impegno all’Arena Garibaldi nel giro di quattro giorni, considerando anche il recupero contro il Lecco in programma martedì. Il Pisa è giunto quindi, arrivato alla decima giornata di campionato, al crocevia decisivo della sua stagione, e per superarlo dovrà sfidare due bestie nere: il tabù vittoria in casa e il Cittadella stesso. Alberto Aquilani ha presentato la gara in conferenza stampa.
SULLA RIPRESA DALLA SOSTA – “La condizione è molto buona. La squadra ha avuto la voglia, l’attitudine e la consapevolezza corretta. I ragazzi rientrati stanno tutti bene fisicamente. Cambia il fatto che Mlakar e Nagy sono rientrati ieri e faranno oggi il primo allenamento”.
SU ARENA E GLIOZZI – “Gliozzi è rientrato in gruppo dopo un lunghissimo stop, ha una condizione ancora da trovare, f ancora fatica. Lui sa che prima di arrivare alla condizione giusta ci vorrà tempo, ma è molto serio: vuole recuperare tutto il tempo perso nel minor tempo possibile. Sono contento: è un giocatore importante. Arena è rientrato ieri, e Vignato sta bene pure. E’ a disposizione”.
SUL TABU’ GARA IN CASA – “Guardiamo partita dopo partita. Giochiamo in casa, deve essere un vantaggio. Affrontiamo una squadra tosta. In B è tra le squadre più complicate da affrontare. Metteremo in campo tutto ciò che fa parte del nostro processo di lavoro. Il Pisa ha tutte le capacità per fare bene”.
SULLA STAGIONE – “Giochiamo questa partita consci del percorso di quelle precedenti. Non mi piace dire che domani inizia un nuovo campionato. Fa parte del percorso, che ci ha fatto vedere cose sia positive che negative. Adesso cosa ci manca? La vittoria. Soprattutto in casa. E’ quello il tema no? Fuori casa abbiamo lavorato bene. Ci manca l’entusiasmo di una vittoria in casa. Il focus è quindi sul lavoro per migliorare le cose, velocemente, per raggiungere il risultato. Dobbiamo essere pronti a tutto, a cambiare a seconda di ogni evento durante una gara”.
SU D’ALESSANDRO – “Ha fatto la risonanza ieri e credo che avrà un altro mese. Dimostra di avere una voglia matta di lavorare e tornare”
SUI SENTIMENTI “La mia tranquillità è derivata dall’atteggiamento dei giocatori. So che questo sarà un percorso lungo, stiamo mettendo i puntini, sperando che si allineino, l’ansia invece è dovuta al fatto che vivo di emozioni. Non ansia, ma agitazione. Senza agitazione non si può fare questo lavoro”.
SUI GIOCATORI – “Vedo i giocatori applicati totalmente per capire il cambiamento. Non è un processo tecnico, ma mentale: capire come cambiare in base alla partita. Per questo li vedo applicatissimi. Ma in questo giochino il risultato conta, ma spesse volte cambia tante cose. Si possono vincere tante partite e lavorare male e viceversa. Non dobbiamo farci offuscare troppo dal risultato. Se facciamo le cose bene, alla lunga i risultati arriveranno“.
SU NAGY – “E’ un giocatore molto importante in una nazionale come l’Ungheria, prima nel proprio girone. Nonostante l’abbia fatto giocare proprio, si è allenato molto bene. Non l’ho messo nelle ultime gare perchè ho fatto delle scelte, c’è concorrenza con giocatori importanti. Ma nessuno ha messo Nagy fuori dai giochi. Fa parte di un gruppo di centrocampisti di ottimo livello”.
SU PICCININI – “Quella di Piccinini è una bella storia. Non avrebbe dovuto far parte di questa rosa: era tra i partenti all’inizio. Lui lo sa. Poi ha iniziato ad allenarsi bene, ha dimostrato di non essere l’ultimo, come invece poteva essere nella lista di inizio stagione. Ha fame di arrivare, di fare bene, di giocare. Quando ci siamo resi conto che Piccinini ci avrebbe dato queste garanzie, perchè non avremmo dovuto farlo giocare? Il nome conta fino a un certo punto. Contano i fatti. Si è meritata la maglia da titolare“.
SULL’ALLENAMENTO APERTO – “Quando? Ormai giochiamo sempre! A parte gli scherzi, a San Piero al momento non si può fare. Credete sia io a non volere? No! C’è un problema di logistica, so che potrebbe essere un’arma in più”.