Una nota positiva in casa Pisa delle ultime partite, oltre alle ottime prestazioni di Lisandru Tramoni ed Esteves, riguarda Pietro Beruatto. Aquilani già dalla partita contro il Bari a inizio campionato ha iniziato a schierare la squadra con il 3-5-2, tramutato in un 3-4-2-1 confermato sia contro il Cittadella che contro il Lecco.
Inizialmente questa novità di formazione sembrava potesse prevedere l’utilizzo di Beruatto come esterno a tutta fascia, invece l’allenatore ha optato per schierare il numero 20, complice anche l’infortunio di Caracciolo, nel terzetto di centrali. Dopo le prove generali avvenute contro la Reggiana, le più che positive prestazioni nelle ultime due gare hanno dimostrato una buona predisposizione del giocatore al nuovo ruolo. Dopo una stagione, quella passata, giocata sotto ritmo, Beruatto si è dimostrato uno degli elementi maggiormente positivi del nuovo Pisa, confermando di essere uno dei migliori giocatori nella sua posizione in Serie B. Anzi, ormai è bene usare il plurale: nelle sue posizioni.
La sua velocità e la proprietà di palleggio portano il giocatore a entrare spesso in possesso del pallone, sia in fase di impostazione che in fase offensiva, oltre a evidenziare i progressi fatti dal giocatore in quella difensiva. Nonostante l’arretramento della sua posizione, sono continue le sovrapposizioni, soprattutto interne di Beruatto, che con Esteves compone una catena di sinistra potenzialmente di livello molto alto. “Impossibile trovarsi male con un giocatore tecnico come Tomas” ha detto lo stesso giocatore al termine della vittoria contro il Cittadella. Per rendere l’idea – con tutte le dovute proporzioni – la nuova posizione di Beruatto è similare a quanto richiesto a Bastoni all’Inter. Un esperimento, al momento, che sembra riuscita.