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Sudtirol-Pisa 1-2. L’analisi della partita

Un successo che pesa come un macigno. Non solo per la classifica e il morale ma anche perché la squadra ha dato la sensazione di poter arrivare al successo anche con armi diverse.
Un segnale importante arriva già dal fatto che Aquilani ha cambiato solo un giocatore rispetto alla partita precedente pareggiata con il Como. Ma è una mossa decisiva. Fuori Veloso e dentro non Barberis, candidato della vigilia, ma Piccinini che torna titolare dopo due gare iniziate dalla panchina ma che alla fine risulta decisivo per corsa ma anche per qualità.
Piccinini è un vero elastico che permette alla squadra di schierarsi sia con il 4-3-3 in fase offensiva che con il 4-1-4-1 quando non è in possesso palla. Ovvio che Piccinini non possiede le doti di regia degli altri due, altrimenti giocherebbe in serie A, ma in velocità dimostra di farsi trovare pronto e di dare al Pisa un’arma in più. Quella del contropiede. Parola che sembrava bandita dal vocabolario ma che invece all’occorrenza può essere utile.
Aquilani ha avuto il merito di mettere in piedi un Pisa di lotta e di governo. Una squadra che ha saputo calarsi nella battaglia contro un Sudtirol che fa dell’aggressività la sua dote migliore. Senza snaturarsi. Un Pisa che è stato ordinato e ha concesso poco agli avversari. Poco incisivo nella prima mezz’ora ma anche capace di costruire  le uniche due vere occasioni di un primo tempo contrassegnato soprattutto dai sei cartellini gialli distribuiti dall’arbitro Volpi.
La squadra però inizia a crescere con Mlakar che a sinistra ha trovato il suo habitat naturale. E sulle due occasioni finalmente si vede una certa rapidità di esecuzione. Prima Valoti scarica per Tramoni che senza pensarci troppo serve molto bene in area Moreo, finalmente pronto anche negli ultimi metri, che scavalca Poluzzi con un pallonetto ma Masiello salva sulla linea non senza affanno su Piccinini. Che viene anche beffardamente ammonito.

Al 45′ è buona la seconda: Esteves sfonda per vie centrali e scarica a sinistra per Mlakar lo sloveno mette al centro di prima intenzione dove Moreo è pronto ad attaccare l’area piccola ma Valoti è più lesto di tutti e mette dentro l’1-0.
Nella ripresa Bisoli prova a cambiare qualcosa tatticamente togliendo il centrocampista classe 2005 Kofler, già ammonito, e Merkaj per inserire Peeters e Pecorino. Dopo che già nel primo tempo aveva dovuto inserire il difensore Cuomo per l’infortunio a Vinetot.

Le novità porteranno alla lunga un miglioramento ai padroni di casa ma stavolta è il Pisa a scompaginare i piani degli avversari. Aquilani risponde con Vignato al posto di Tramoni, cambio che voleva già fare nel primo tempo per il giallo al numero sette che appariva un po’ nervoso e non riusciva a incidere nell’uno contro uno, ma soprattutto colpisce subito con una ripartenza da manuale.
Mlakar, passato a destra con l’ingresso di Vignato, apre per Moreo che di tacco smarca Piccinini pronto ad allargare a sinistra per l’accorrente Valoti che in area calcia a colpo sicuroe raddoppia. Il centravanti del Pisa è un centrocampista. Battute a parte Valoti conferma la sua grande capacità negli inserimenti e realizza il quinto gol in campionato. E pensare che la sua presenza era in dubbio.
A questo punto gli spazi si aprono ancora di più e Piccinini serve Vignato che fa un passo in avanti e calcia alto dal limite senza accorgersi che ancora una volta Valoti era scattato alla sua sinistra. Dal possibile tris al gol che riapre la gara. A sinistra il Sud tirol trova un varco con Davi che tutto solo crossa al centro per Pecorino che stacca di testa tutto solo e segna l’1-2.
Il Sudtirol la butta sulla grinta ma il Pisa è bravo a non farsi sorprendere. Anche se a sinistra sia Davi che Casiraghi sono sempre molto attivi e Calabresi, subentrato a Esteves, ha il suo bel da fare. Il Pisa soffre meno dall’altro lato dove Beruatto è sempre molto attento su Cisco primea e su Ciervo poi. Entrano anche Barberis, sua una ghiotta occasione nel finale assieme a Marin, per Valoti e Nagy per Piccinini.

La squadra perde in velocità ma riesce a gestire abbastanza bene il finale. Dove si rivede anche Torregrossa al posto di un Moreo che ha dato davvero tutto. C’è anche da soffrire ma Nicolas non deve compiere parate difficili. E il Pisa ha il merito di non concedere l’occasionissima a una squadra che comunque ha continuato a premere.

Nei sei minuti di recupero stavolta non arriva nessuna beffa e i nerazzurri possono gioire con i trecento tifosi al seguito per un successo meritato. E che permette di lavorare meglio in queste due settimane di sosta per gli impegni delle nazionali.

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